Sulla Legge Ripristino della Natura abbiamo fatto un grande lavoro e tutto in salita. Lo abbiamo detto all’inizio e lo ribadiamo: ripristinare gli ecosistemi deteriorati o a rischio è un obiettivo giustissimo e condivisibile e si deve andare in questa direzione ma, certamente, non nel modo indicato dal Commissario Timmermans o dalla sinistra europea.
I segnali sono stati chiarissimi e infatti in ben tre Commissioni (Ambiente, Agricoltura, Pesca) il testo della legge è stato respinto. In Plenaria la proposta è passata per una manciata di voti ma il testo che ne esce risulta molto ammorbidito e modificato.
Certamente grazie a un nostro emendamento abbiamo potuto dare una risposta di maggiore serenità agli agricoltori che erano fortemente preoccupati per i loro terreni coltivati. E infatti sono stati soppressi due importanti articoli del testo che andavano contro gli agricoltori.
La salvaguardia dell’ambiente si fa insieme a tutte le persone che hanno a cuore l’ambiente perché lo vivono tutti i giorni, lo conoscono, lo rispettano e sono impegnati quotidianamente a migliorarlo. Sono gli attori del mondo rurale: gli agricoltori, i cacciatori, gli allevatori, i pescatori, che sanno bene che è fondamentale per tutte le loro attività poter contare su ecosistemi in buono stato di conservazione.
Pertanto è proprio perche’ siamo a favore della Natura e del suo ripristino che abbiamo dovuto tenere a bada le ambizioni e le contraddizioni della Commissione europea.
Questo voto costituisce un segnale molto chiaro, infatti sono finiti i tempi in cui le proposte a forte contenuto ideologico passavano a Bruxelles senza modifiche profonde. Ora l’aria è cambiata e questo depone bene per il futuro non solo della politica che stiamo portando avanti e per il supporto al nostro Governo, ma soprattutto per l’ambiente che ha bisogno di volontà concrete e obiettivi realizzabili senza pregiudizi.